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Libri, piante, parole - Pollo al limone…con tutte le erbe del nostro balcone

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Certo niente a che vedere con le copiosissime fioriture dello scorso anno.
Quella lavanda così magicamente esplosa da costringere a ripetuti rinvasi mi aveva fatto credere, per un attimo, di avere finalmente acquisito anche io un pollice verde di tutto rispetto.
O perlomeno di una qualche dignità.
Ma tempo un paio di mesi e la miserella è stramazzata portandosi appresso pure la cespugliosa che mi aveva regalato mio fratello, pure lei solo pochi mesi prima, fiorente e rigogliosa più che mai.
A fronte di valorosi caduti sul campo però il balcone si è, altrettanto magicamente, ripopolato di nuove presenze.
Un po’ casualmente acquisite, un po’ volontariamente indotte, moltissime spuntante per caso.
E così, accanto all’angolo profumato delle erbe aromatiche


si può assistere alla crescita miracolosa di nuove, fragilissime, piantine di lavanda, proprio laddove alcuni mesi fa avevo distrattamente conficcato manciate di semi di Belle di notte (che chissà quale mai sarà il loro nome botanico), raccolte durante le mie passeggiate, quando ero ancora convinta che pure quest’anno la primavera sarebbe arrivata.


La curiosità di vedere spuntare prima o poi, tra tanto verde anche qualche fiorellino, mi fa lanciare in amorose disquisizioni con i nuovi nati, forte del fatto che da qualche parte ho letto che alle piante si deve parlare!
Ed è così che impegnate conversazioni con teneri virgulti come interlocutori, hanno preso il posto dei lunghi monologhi chiarificatori e rassicuranti con la me stessa in cerca di risposte sui massimi sistemi, mentre rifaccio il letto-mi preparo la colazione-spolvero la libreria-passo l’aspirapolvere-preparo la cena….
E devo dire che è perfino più divertente e rincuorante, considerato che alla fine (a differenza della me stessa inquieta) quelli a  un certo punto paiono pure rispondermi, decidendo, così di punto in bianco, di partorire un piccolo fiorellino, spiegare una nuova fogliolina, far cicciare un tenero germoglietto.
A darmi le maggiori soddisfazioni ovviamente, a parte il sempiterno rosmarino, ormai incontrastato re di tutto il blacone, per altezza e diametro del vaso, 

è il gelsomino vero, autentico made in Sicily (qui visibile sullo scranno bianco, svettante sul resto), sopravvissuto imperterrito a tempeste monsoniche e scrosci di pioggia, ondate di freddo e secchiate di umidità (“Bravo amore della casa, così si fa, non dar retta a tutte quelle piantine spiritose tipo quella fetente della tua amica romana, la Menta, che fa la finta tonta, pare rinsecchirsi e poi a ondate rispunta in enormi cespugli infestanti che ci costringono a sradicarla e rinvasarla continuamente. Tu lasciala stare, vai tranquillo per la tua strada continuando a mettere foglie e, magari, sempre al tuo buon cuore, anche qualche fiorellino profumato….”).
Poi ci sono le piantine aromatiche nuove arrivate come il timo limone e il prezzemolo, 
con le quali, data anche la finalità pratica per la quale hanno trovato ospitalità qui da noi (mica gratis!), intrattengo conversazioni su toni lievemente più alti riguardanti per lo più la cucina, le loro potenzialità, gli abbinamenti migliori, le idee nuove, qualche sapore da sperimentare (“Aò e ‘namo quanto ce mettete a venì’ su? Se entro un paio di settimane non crescete a dovere io vi sradico esattamente come ho fatto col vostro collega Sedano  l’anno scorso…Tu poi, cara Salvia, non mi piaci proprio così tutta rinsecchita e sofferente, che mi fai pure sfigurare ogni santa volta che vado dai suoceri e loro tutti tronfi mi fanno orgogliosamente notare le loro belle fogliolone di salvia, larghe a momenti quanto un fazzoletto, da impastellare e fare fritte. Con te al massimo posso farci un vasetto di aromi secchi per l’inverno e non è certo questo lo scopo di stare qui ad annaffiarti, parlarti, rincuorarti ogni sera!”)
Finché, in un raptus delirante, decido di sradicarne intere manciate qui e là e schiaffarle tutte insieme, tutte in una volta, in un tegame con pezzi di pollo, uno spicchio d’aglio, mezza cipolla tritata e un paio di fette di limone con tutta la buccia....
Naturalmente sempre continuando a conversare, amorevolmente, del più e del meno.
Ad assistermi in tutto ciò un libro proprio bello

da tenere sul comodino e da andare a consultare ogni tanto.


Anche da meditare per certi versi, considerate le riflessioni iniziali di Martino, l’Autore:
Non sono io che curo l’orto, è l’orto che cura me. Cura il mio fisico, dandomi cose buone da mangiare, e cura la mia mente, rilassandomi, perché quando ci si occupa di una pianta il cervello si svuota di tutto per riempirsi solo di lei. L’orto mi cura e mi coltiva. Mi ha educato all'attesa e alla pazienza”.
Ma soprattutto da seguire alla lettera e studiare passo passo, visto il rassicurante sottotitolo che fa inevitabilmente da sprone...
Agile, sintetico, facile da consultare all'occorrenza perché suddiviso in schede dedicata ognuna a una singola pianta in cui sono indicati il terriccio migliore, le cure da tributarle, le attenzioni di cui necessita e gli impieghi che se ne possono fare.
La seconda metà infatti è composta da un ricettario di tutto rispetto che esalta l’utilizzo di prodotti appena raccolti, dal giardino come dal…balcone.
Finora mi sono limitata a modeste piantine aromatiche, ma l’idea che si possano coltivare dei peperoni in una bottiglia di plastica legata a testa in giù o i pomodori in una cassettina di legno dalle dimensioni minime mi fa amare il mio minuscolo balconcino ancora di più.
Certo a quel punto, con piante del genere, più che semplici monologhi mi converrà tenere direttamente lunghi e articolati comizi….

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Ingredienti (per 4)
Un pollo in pezzi
½ bicchiere di vino bianco
2 spicchi d’aglio
Mezza cipolla dorata
2 fette spesse di un limone bio con tutta la buccia
Una decina di foglie di salvia
Due rametti di timo limone
Un rametto di rosmarino
2 foglie di alloro
Olio extravergine d’oliva
Peperoncino in grani
Sale


Procedimento
Lavare il pollo e togliere gran parte della pelle (per un risultato più leggero o se, come la sottoscritta, non la si ama molto…).
Tamponarlo con carta da cucina e mettere da parte. Disporre in un largo tegame tutte le erbette spezzettate con le mani, gli spicchi d’aglio tagliati a metà e la cipolla tagliata grossolanamente.
Aggiungere l’olio e far scaldare il tutto molto dolcemente. Non appena l’olio sarà caldo e il contenuto inizierà a sfrigolare, unire i pezzi di pollo e farli rosolare bene, su ogni lato, sempre a fuoco moderato. Sfumare con il vino, alzare per qualche secondo la fiamma per far evaporare, quindi salare, aggiungere il peperoncino in grani e le fette di limone e portare a cottura a tegame semicoperto.


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