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Channel: Pizza Fichi e Zighinì
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Quaranta dolcetti per te - Tortine di yogurt al malto farcite di crema al formaggio e cappuccino d’orzo

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Sembrava non dovessero arrivare mai, che uno il traguardo della cifra tonda (e di questa in particolare) lo vede sempre molto lontano.
Sembrava che dovesse scucirci solo un baffetto, il fatto di compierne 40, ma in effetti qualche rodimento in più lo procura, che non è più come dire “ne ho 30 …e rotti”.
E fa una bella differenza, altro che cavoli (lo so, ti capisco, ci sono passata….).
Poi cominci a farti delle domande quando i ragazzini ti danno del lei.
Quando per leggere un carattere molto piccolo ti tocca stendere le braccia allontanandolo il più possibile.
Quando ogni due tre mesi di piscina ti tocca passare serate romantiche sul divano tu e la macchinetta dell’areosol.
Sembrava che il tempo non scorresse mai, che uno si guarda indietro (e pure davanti) e ha sempre mille progetti, tremila idee, settemila cose in sospeso, ventimila sogni nel cassetto, mentre il tempo inesorabile passa e, quando si è molto impegnati, l’animella sua, passa pure più veloce.
Sembrava ieri che dovevamo compierne io 18 e tu 17 e ci sentivamo il mondo in pugno, la storia tutta da scrivere, i sogni ancora tutti da accarezzare, compresi quelli impossibili.
Adesso il mondo ce lo giriamo in lungo e in largo, un paio di sogni li abbiamo realizzati, qualcun altro lo abbiamo accantonato per sempre, ma tanti nuovi ne coltiviamo.
Eppure siamo sempre noi: cambiati, cresciuti/uguali, sempre quelli.
Venti, trenta, quaranta, che differenza vuoi che faccia?
Una cosa fondamentale in fondo l’abbiamo capita, tanto da averne fatto il nostro mantra:
che La vita va presa a mozzichi.
Allargata anziché allungata.
Goduta, vissuta, respirata a fondo.
Bevuta a grandi sorsi, mangiata a piene mani, che tante cose te le toglie, ma tantissime altre te ne dà.
Se solo le sai vedere.
Per esempio, avresti mai pensato un giorno di poter essere chiamato “Er secco”?
O di incontrare sul tuo cammino un rarissimo Tasso del miele?
O di nutrirti a frutta e verdura (e perfino minestroni, trovandoli addirittura buoni!!!)  anziché solo a sfizietti sottolio e 4 zompi in pentola?
Sono conquiste preziose queste!
E regali della vita.
Per quelli concreti, da soppesare e scartare, devi aspettare stasera, insieme alle candeline da soffiare (e ti conviene allenare il fiato, che sai quanto io odi le candeline a numeri…), ma intanto:

Buon 40° compleanno Amore Mio
@@@@@@@@@@@@@@


Quando si parte da un’idea e se ne realizza tutta un’altra (smadonnando giusto un pochetto per la mancata riuscita della prima).
Quando se ne esce (dopo dura e prolungata lotta intestina di sentimenti contrastanti) comunque moderatamente soddisfatte che forse forse niente è perduto e sta a vedè che sforno pure na cosa nova.
Quando perfino la scelta di una teglia si rivela sbagliata ed è l’ennesimo piccolo dettaglio andato storto che però, aggiunto a tutte le altre quisquiglie non riuscite, è capace, lui da solo, di farti venire voglia di gettare via tutto.
Poi per fortuna ti trattienti e metti in moto la fantasia.
In origine doveva essere semplicemente un ciambellone.
Poi un dolce quadrato.
Poi sono diventate delle tortine.
Poi ancora delle tortine arricchite con del cappuccino d’orzo.
Quasi da ultimo delle tortine farcite di una buonissima crema formaggiosa e speziata.
Infine proprio, dei dolcetti molto buoni di cui segnarsi la ricetta per poterli rifare quanto prima….



Ingredienti
Per circa 8 tortine (stampo rettangolare di 30x20)
2 vasetti di yogurt al malto
3 vasetti di farina 00
2 vasetti di zucchero di canna
1 vasetto di amido di mais
1 vasetto di olio di semi
3 uova
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
2 dita di latte (io a ridotto contenuto di lattosio)

Per la bagna
½ bicchiere di latte (io a ridotto contenuto di lattosio)
2 cucchiaini di orzo solubile
2 cucchiaini di zucchero

Per la crema al formaggio
175 gr di formaggio cremoso (io senza lattosio)
5 cucchiai di zucchero a velo
1 generosa presa di cannella

Procedimento
Sono partita dalla base di una torta allo yogurt, preparandola nel modo classico (dopo aver acceso il forno e oliato e infarinato lo stampo, sbatto le uova con lo zucchero e un pizzico di sale, aggiungo i due yogurt, l’olio, la vanillina e progressivamente la farina e l’amido setacciati. Infine unisco il lievito sciolto in due dita di latte, verso nello stampo e cuocio per 30 minuti precisi – non uno di più- a 180°).
Da questo punto in poi ho lavorato di fantasia: fatto raffreddare la torta (che avendo utilizzato uno stampo troppo largo, era venuta alta poco più di una sottiletta…) e usato un coppapasta per ricavarne dei dischetti da tagliare successivamente a metà.
Ho bagnato le due metà con un po’ di cappuccino d’orzo, quindi le ho farcite con la crema ottenuta lavorando il formaggio, lo zucchero a velo e la cannella e aggiustando di sapore – più cannella o più zucchero- a mano a mano che mescolavo.

Ho sistemato le tortine su un vassoio, le ho cosparse di zucchero a velo e conservate in frigo, coperte da pellicola, fino al momento di servirle.


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