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Channel: Pizza Fichi e Zighinì
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Pole pole (piano piano) - Crostata di kamut ai mirtilli neri con frolla allo yogurt

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Non si può certo dire che io sia quella delle decisioni rapide.
È vero per esempio che, tra una cosa e l’altra, ho impiegato circa 19 anni per decidere di convolare a nozze.
E sarebbero stati anche molti di più se l’amato bene a un certo punto non mi avesse presa in contropiede (e anche un po’ alla sprovvista, che certe cose mica per forza ce le si aspetta..) con proposta formale completa di: fiori, anello, genuflessione, prenotazione istantanea della chiesa (a scongiurare ripensamenti reciproci) e week end improvvisato a Parigi.
Nella mia famiglia d’origine, a parte il poco lusinghiero soprannome di Hitler (sembrerebbe per una certa inflessibilità su banali questioni di regole e modi di comportamento da me medesima professati e pretesi), il mio secondo nome era “pronto intervento” per la rapidità con cui ero solita, appunto, intervenire nei casi urgenti.
Lenta di riflessi, un filo apatica e leggermente sorda, ammetto che ho bisogno di qualche minuto per realizzare: A) che si stia chiedendo proprio il mio aiuto B) che i neurotrasmettitori facciano il loro lavoro e mandino i giusti impulsi al cervello C) che decida, fattivamente, di alzarmi dalla sedia e andare in soccorso.
Del tipo che se mia madre mi urlava dalla cucina “Corri che mi va fuori tutta l’acqua della pasta che bolle, io ho le mani occupate”, quella poteva tranquillamente tracimare con tutto il suo contenuto prima che io mi materializzassi sul posto.
Anche se erano solo due i metri che mi separavano dal luogo del misfatto.
Per non parlare poi del telefono che squillava: “Rispondi tu che sono sotto la doccia!!
Ma dall’altro capo del filo una decina di squilli dovevano sembrare decisamente troppi per pensare che qualcuno di lì a poco potesse alzare la cornetta.
Di certo non io, che puntualmente arrivavo giusto in tempo per sentire il segnale di (nuovamente) libero.
(sarà per questo che nella casa che divido con l’amato bene s’è deciso di non metterlo proprio il telefono fisso?).
Per tutti i motivi di cui sopra, personalmente non mi è sembrato affatto strano decidere a un certo punto dello scorso anno, di andare finalmente alla coop a comprare la farina di Kamut che mi aveva consigliato Carla.
E pazienza se fosse fine luglio e il consiglio risalisse più o meno a febbraio.
In fondo lì ero stata fin troppo rapida per i miei standard, arrivando a maturare la decisione in soli 5 mesi.
Con quella farina dovevo fare una crostata.
Ma per quella c’è voluto un po’ di più.
Precisamente il mese di febbraio dell’anno in corso, cioè la scorsa settimana quando, aprendo la dispensa per prendere una scatola di fagioli mi è tornato davanti il sacco della farina in questione.
Un anno preciso dunque, ma che sarà mai, di fronte all’eternità?
Ed ecco qua come è nata la seguente crostata.
Che mi piacerebbe donare aOmbrettaper il Giveaway del suo compleanno.
………Possibilmente di quest’anno!
Ragione per cui, bando alle chiacchiere, mi affretto a postarla onde rischiare che rimanga in archivio ancora un po’ o finisca direttamente nel dimenticatoio.

@@@@@@@@@@
Per la ricetta ho preso spunto dalla “Crostata morbida di marmellata” di Benedetta Parodi, apportando però sostanziali modifiche relative innanzitutto all’utilizzo dell’olio anziché del burro, alla riduzione drastica dello zucchero, e all’impiego per l’appunto della farina di kamut in luogo della 00.
Devo dire che s’è verificato il solito problema di tutte le ricette di torte prive dell’indicazione (per me fondamentale) della misura dello stampo da utilizzare, percui sono sicura che la crostata si sarebbe cotta meglio se avessi usato uno stampo più piccolo del mio da 26!
Mi è piaciuta moltissimo la consistenza un po’ sabbiosa e il sapore più rustico della farina di kamut, che però devo provare in una frolla classica o in altre ricette per poter capire fino in fondo.
A parte questo però la frolla allo yogurt mi ha convinta soprattutto per la leggerezza e per il profumo meraviglioso che emana già da cruda, tanto da far venire voglia di addentarla prima ancora di cuocerla!

Ingredienti (per uno stampo da 24 cm)
300 gr di farina di kamut bio
80 gr di zucchero semolato extrafino
75 gr di yogurt ai frutti di bosco
75 gr di olio di semi
1 uovo intero
1 cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale
Un vasetto di marmellata di mirtilli neri

Procedimento
Preriscaldare il forno a 180°.
Sbattere l’uovo con lo zucchero  e il pizzico di sale finchè non diventa bianco e spumoso. Unire l’olio e lo yogurt, quindi aggiungere la farina setacciata con il lievito.
Abbandonare la frusta e lavorare con le mani fino a ottenere un impasto morbido ma compatto,
 quindi infarinare il piano di lavoro e stendere ¾ dell’impasto fra due fogli di carta forno (per evitare che si appiccichi e di aggiungere troppa farina).
Oliare bene uno stampo per crostata e infarinarlo. Sistemarci dentro la sfoglia stesa avendo cura di alzarla bene sui bordi e, 
dopo averla bucherellata qua e là, riempirla di marmellata.
Aggiungere altra farina alla pasta rimanente per poterla lavorare meglio e ricavare delle strisce o delle forme a piacere con i tagliabiscotti.

Cuocere per circa 25 minuti secondo il proprio forno.




con la speranza che le piaccia e che le trasmetta il senso di libertà e leggerezza delle farfalle come augurio per la sua vita!


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