Che in questa casa si sia lievemente restii a ogni forma di innovazione tecnologica e aggiornamento specie informatico è cosa ormai risaputa.
Dal tomtom (il nostro e pure quello noleggiato a caro prezzo in Sudafrica) lasciato a far la muffa nel cruscotto della macchina, ai modelli di cellulare dei tempi dei famosi Checco e Nina (che chi erano poi me lo dovrebbero spiegà..), i nostri corredi tecnologici, personali e della casetta, costituiscono davvero un’accrocco di antichità degno di nota e meritevole di studio.
E se per caso vi siete dimenticati di come sia fatto un televisore col tubo catodico, provate a venire nel nostro salotto….
Arrendersi al nuovo che avanza, piegarsi alle logiche dell’era contemporanea, accettare la portata di tutte queste novità è davvero difficile per due nostalgici, conservatori, criticoni come noi.
Del resto io sono sempre quella che pensa si sarebbe trovata perfettamente a suo agio nell’800 e possibilmente nella prima metà.
Fra carrozze e lampioni a olio.
Ombrellini parasole e mutandoni di merletto.
Melodrammi e maniche a sbuffo.
Duelli e nei finti.
E si badi che tra i due io sarei quella minimamente più propensa a provare.
Se non altro curiosa.
A volte caparbiamente decisa perlomeno a tentare di capire.
Che mica si può stare sempre 10 passi indietro e trovarsi a non poter partecipare a una discussione per mancanza di conoscenze specifiche e oggettivi dati di riscontro.
Ragione per cui al quarantesimo dell’amato bene ho deciso di lanciarmi in un doppio carpiato all'indietro, nel baratro dell’attualità, regalandogli nientedimeno che…un e-book reader!
Mica cavoli.
Lui è ancora lì che ringrazia a denti stretti, smadonnando intimamente per essere ora costretto pure a usarlo (davanti al mio sorriso sadico travestito di dolcezza che tradotto in parole equivarrebbe semplicemente a mo’ vojo proprio vedè come te metti) e rigirandoselo incerto tra le mani mentre costernato, scuotendo il capo, sfiora il display per voltare pagine virtuali e senza manco la necessità di umettarsi le dita!
Ma siccome quella che voleva provarlo era io (lasciandomi aperta la porta per poter tornare indietro alla mia odorosa e frusciante carta stampata), quale strategia migliore che spingere lui a farlo per primo, spiattellandoglielo lì come prezioso regalo di compleanno?
Sempre per tutte queste ragioni del resto mi sarei arresa, ormai tre anni or sono, al desiderio di un diario virtuale come il qui presente bloghetto
(oltre che per la necessaria dose di esibizionismo insita nella smania di possederne uno….che tutto il resto viene dopo, daje su…).
Ma la tecnologia non è statica, non ti dà il tempo di abituarti, non rimane lì a farsi conoscere intimamente fin nei minimi recessi e fino a possederne ogni più riposto segreto.
Cambia alla velocità della luce, si evolve, ti costringe a stare sempre sul filo del rasoio, sempre in allerta, sempre dietro alle novità, alle evoluzioni di cose che già ti parevano molto avanti…e invece il giorno dopo sono già superate.
E a quel punto non hai più scampo.
Sei in balia degli eventi e delle altrui evoluzioni.
In attesa che diventino pure le tue.
Così da Blogger passi a Google Più.
Da Google Più a Bloglovin.
Da Bloglovin a Ricercadiricette.
Da Ricercadiricette a Tribu Golosa, che pure quello dovrebbe essere molto carino, se solo avessi il tempo necessario (oltre semplicemente a iscriverti) pure a fermarti per capire bene di cosa si tratti
(che mica penserai veramente di poter rimanere fuori dai circuiti di un aggregatore di blogs?!)
E poi ci sarebbe Pinterstest.
Ma volendo anche Twitter.
E perché non Linkedin?
E nel frattempo hai smesso da tempo di mandare ricette a quel sito con cui le condividevi: ti piacerebbe tanto ma richiede tempo. Compila il modulo, riduci la foto, invia tutti e due…no, nun se po’ fa’.
E hai smesso di condividere altrove pure i racconti di viaggio.
Che pure lì ti ci vuole il tempo di adattare il racconto, e inviarlo, e scegliere le foto.
Via passiamo ad altro.
Fino ad approdare a quel mostro sacro che è Facebook.
Il mitico, universale, irrinunciabile, onnicomprensivo FacciaLibro.
Solo per provare, eh?
Manco si trattasse di questione di vita o di morte.
Manco si trattasse di questione di vita o di morte.
Nell’uno e nell’altro caso.
Che se ce l’hai vivi, se non ce l’hai campi lo stesso, eppure a un certo punto ti viene l’impellenza, la necessità, il fiato corto di provare.
Salvo sentirti divorare dall’ansia subito dopo aver fatto clic su “Crea profilo”.
Perchè poi è tutto un turbinio di azioni, di decisioni rapide, di contatti immediati.
Il vortice.
Perchè poi è tutto un turbinio di azioni, di decisioni rapide, di contatti immediati.
Il vortice.
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Vuoi diventare mio amico (rivolto magari a Papà!!! - che per inciso è iscritto da anni, lui!-)?
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Quali sono i libri (e i film e la musica) che hai letto (visto/ascoltato), che vuoi leggere(vedere/ascoltare), che ti rifiuti di leggere(vedere/ascoltare)?
Hai una nuova richiesta di amicizia: accetti? Oddio che devo fa’??
(ma poi scopri l’opzione “Non ora” , che ti permette di rinviare l’ardua decisione, concedendoti, se non altro, il tempo di riflettere bene senza passare per cafona…che certe decisioni vanno ponderate, mica buttate a casaccio).
Ansia.
Stress.
Sudori freddi.
E il blog?
Quel semplice, lineare (più o meno), abbordabile diarietto virtuale da cui tutto era partito, che già è difficile da gestire di per sé fra crea post-scegli le foto-facci un collage-impara a metterci sopra quelle belle didascalie che vedi in giro e che ancora non sai come se fa…
…e che ora si sta perdendo in centomila altri rivoli difficili, impossibili da gestire tutti insieme?
E tutti quegli altri blog che prima seguivi con tanta attenzione, meditando parola per parola, specialmente quelli dagli autori un po’ grafomani come te che prima di una ricetta scrivono storie appassionanti di vita o di niente, ma sempre bellissime, e ora invece leggi a scappar via perché il tempo è sempre pochissimo e devi scegliere se fermarti su una pagina o correre come una pallina impazzita da un posto (sempre virtuale) a un altro, che TU a un certo punto hai deciso di ritenere indispensabili?
Fermatelo sto mondo: voglio scendere!!!!!!
(almeno ogni tanto)
(almeno ogni tanto)
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Il tofu, ancora quel blocchetto di gesso insapore e incolore che tanto mi affascina.
Era restio l’amato bene, eppure stavolta al piatto ha concesso un larghissimo 7 e ½! (sì perché lui è quello che dà i voti ai piatti e poi, se passano la sufficienza chiede di rifarli…ma quando io non ho voglia di rifarli gli dico che in realtà quel piatto aveva strappato a malapena un 5 meno meno…..).
Qualche piccola variazione per mancanza di ingredienti( tipo i funghi shiitake), un po’ di pazienza per tagliuzzare tutte le verdure, però il tofu così conciato è proprio interessante: sfizioso e saporito.
Ma è ora che mi evolva pure qua e che mi compri un wok!
Ingredienti (per due)
250 gr di tofu
4 cucchiai di olio di semi
1 cucchiaio di radice di zenzero grattugiata
3 spicchi d’aglio pestati (io ne ho messi due interi)
4 cipollotti affettati (io solo 2)
1 piccolo cespo di broccoli siciliani
1 carota tagliata a julienne
1 peperone giallo tagliato a listarelle
250 gr di funghi shiitake (io ho usato champignon)
Per la marinata:
5 cucchiai di brodo vegetale
2 cucchiaini di fecola
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di zucchero (io l’ho omesso!)
½ cucchiaino di peperoncino in polvere
Procedimento
Sciacquare il tofu, sgocciolarlo e tagliarlo a cubetti, quindi metterlo in una ciotola, unire tutti gli ingredienti della marinata, mescolare con cura e lasciarlo riposare per almeno 20 minuti (io l’ho lasciato un paio d’ore..).
Nel frattempo preparare le verdure lavandole, mondandole e tagliandole.
Scaldare due cucchiai di olio nel wok e cuocervi il tofu con la marinata finché non sarà dorato e (lievemente) croccante (occorreranno circa 10 minuti a fiamma sostenuta, avendo cura di girare delicatamente).
Toglierlo dal wok e metterlo da parte.
Scaldare quindi l’olio rimasto e soffriggervi l’aglio, i cipollotti e lo zenzero per pochi secondi.
Unire tutte le verdure
e cuocere, mescolando, per qualche minuto.
Rimettere il tofu nel wok e scaldarlo. Servire subito accompagnando a piacere con del riso bianco.