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Channel: Pizza Fichi e Zighinì
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Tra Marche e Umbria: capodanno di cuore e di pancia

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Avendo (quasi) chiuso l’anno con la bella scampagnata sudafricana, e avendone in programma per il 2014 una di poco meno impegnativa nella terra dagli occhi a mandorla, per capodanno abbiamo pensato a una tranquilla gitarella nostrana fra borghi e belle mangiate, presepi artistici e suggestivi panorami.
Tutto inter nos, come è nell'uso della nostra forastica e sottilmente sociopatica minuscola famiglia di inguaribili solitari…
Dice: ma che viaggiate soli?...pure a capodanno?!
No: io con lui, lui con me, ci pare già abbastanza….
E così partiamo, rigorosamente "da soli", esattamente il 31 mattina, verso una regione che conosciamo pochissimo, ma che sappiamo già, dai racconti e dalle letture, che ci piacerà moltissimo.

Dopo la neve sul Gran Sasso, ci gustiamo un panorama marino che fa a cazzotti col freddo pungente ma ci proietta direttamente alla prossima estate.
Quella terrazza in pietra che è Torre di Palme ci incanta e fa sognare.

Un giro per i vicoli



la sosta breve per un panino,
E siamo a Fermo



Approdiamo in un  piccolo agriturismo, sperduto nelle campagne intorno alla città, dove fervono i preparativi per il cenone di capodanno.
L’appartamento è di quelli delle bambole, con mobili vecchi e tendine fiorate che fanno venir voglia di trasferirsi subito.

Il ristorante ospita appena una cinquantina di coperti, l’atmosfera è calda, accogliente, curata ma informale. 

Senza musica sparata nelle orecchie, nessun televisore a stabilire contatti col mondo esterno, la simpatia dei due ragazzi che servono ai tavoli e del cuoco che ogni tanto esce a sincerarsi che tutto vada per il meglio.
Cibo e vino scorrono senza sosta nelle tre ore che ci separano dal nuovo anno: 

sapori nuovi, 

inaspettati, 
che ci inebriano e  ci conquistano, 

per concludere con un paradisiaco dolce al pistacchio, 

gli auguri di mezzanotte e un giro di tombola corale con le mandorle per coprire i numeri e un bicchierino di grappa invecchiata a sigillare tutti i brindisi fatti fin lì.

Il conto ci lascia a bocca aperta: dalle nostre parti, per 45 euro, a momenti si mangia a malapena una pizza infrasettimanale.
L’alba del nuovo anno è all’insegna della colazione più spartana nel "nostro" piccolo appartamento, 

per poi riprendere il viaggio e fare tappa a Recanati, luogo di pura poesia.

Incanto

Raccoglimento

Nutrimento per lo spirito

Difficile staccarsi da un posto simile

Si riparte ancora e nonostante il Natale appena trascorso abbia fruttato alla sottoscritta l’arrivo del tanto agognato tablet e allo stato attuale dunque si viaggi dotati di quest’ultimo, dello smartphone e di un intonso tomtom conservato premurosamente nel cruscotto della macchina, noi, imperterriti, ci si ostina a orientarsi ancora così:



Gubbioè la prossima meta e tutte le attenzioni sono per quell’albero 

tutto luccicoso, che lo sovrasta e che per fotografarlo nella sua interezza devi piazzarti con le quattro frecce sulla corsia di emergenza della statale…(perdendo il secondo cappello dell'anno per scendere al volo dalla macchina e scattare una foto pure indecente!)
Oltre a quello un incantevole presepe, che inizia dalle rive del fiume, 

per poi dislocarsi lungo i vicoli del centro, fatto di personaggi a grandezza umana.

Ce lo gustiamo appieno nella desolazione del 2 gennaio, quando la cittadina si è completamente svuotata, i negozi sono ancora chiusi e per le strade incontriamo giusto manichini, 

attrezzi di qualche vita fa e abiti d’epoca, in una suggestione senza fine.

Su albergo e ristorante di questa tappa meglio sorvolare, che mica sempre dice bene, nonostante si scelga in base ai giudizi di tripadvisor, oltre che al fiuto personale (magari appannato dai fumi dell'alcol..)
Ma ci rifacciamo abbondantemente nell’ultima tappa, che è Spoleto.

 Capitiamo per caso in un ristorante che ci ripaga in un attimo della piccola delusione eugubina e scopriamo così, tra tutte le altre cose, due dolci della tradizione che ci conquistano al primo assaggio:

crescionda e attorta inaugurano il nuovo taccuino di appunti del 2014, perché non sia mai che si ricapiti da quelle parti e si trascuri di riassaggiare prelibatezze simili: meglio appuntarsene i nomi, che non si sa mai.

La via del ritorno è dolce e lenta: non c’è fretta di tornare a casa e la tappa è a Viterbo, per una sosta come al solito gastronomica ma anche la scoperta di un luogo in cui tornare quanto prima.
Meta di una eventuale, futura tre giorni a zonzo per l’Italia, duecentocinquantesimo proposito per il 2014.
Sempre muniti di cartina stradale ovviamente ;-)


Qualche indirizzo:
-Agriturismo Fiore di campo, Contrada Montone, 124 -  Fermo
- Hotel dei Duchi, viale G. Matteotti, 4 – Spoleto
- Ristorante Il Pentagramma, via Tommaso Martani, 4 – Spoleto
- Trattoria Tre Re, via Macel Gattesco, 3 - Viterbo



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