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Channel: Pizza Fichi e ZighinĂŹ
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Scelgo - Biscotti bianchi e neri (senza lievito)

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In questa concitatissima settimana prenatalizia io non ho trovato di meglio da fare che mettermi a  impastare biscotti.
Che non li voglio regalare, sia chiaro.
Ma semplicemente farci colazione.
Coerentemente con lo spirito generoso ed altruistico che anima questo periodo.
Poi, per complicarmi ancora di piĂš la vita ho deciso di farli, nello stesso momento, bicolore ma anche bisapore.
Cioè non bastava fare un unico impasto, poi dividerli e sporcarne uno con  un po’ di cacao.
Nossignori! Ambivo anche a gusti e consistenze diverse.
Nello stesso momento.
E poi, certo, che fossero anche senza latte, senza lievito, senza questo e senza quello.
Al terzo tentativo dopo i due fallimentari che li hanno preceduti (ma c’erano l’aggravante del tè verde e lo zampino del malto d’orzo), stavolta ci siamo. La riuscita è stata ottima e sono quasi finiti, che alla fine sì dai, qualche sacchetto l’ho anche ceduto.
Per il resto: quest’anno non sfoggio nemmeno le foto delle decorazioni natalizie, eccezion fatta per le scarne novità puntualmente documentate sulla mia pagina facebook.
Un po’ così, a briglie tirate.
Seguendo l’umore, che non è proprio da Carnevale di Rio.
Ma è Natale, e a me piace sempre tanto.
Nonostante le paturnie, i dissapori, le delusioni cocenti e qualche rimpianto.
Che non è che se uno sorride significa che sia felice e non abbia problemi.
Ma almeno non ammorba gli altri.
Così come non è vero che quelli sempre col muso lungo e l’aria di portare sulle spalle il peso dell’universo intero, sono poi realmente così oberati.
Ma lo fanno credere a chi disgraziatamente rivolge loro la parola.
“Come va?” e si schiude una diga, si apre una voragine, viene giù una slavina.
Di malumori, lamentele, piagnistei.
Un problema per ogni soluzione.
Senza minimamente pensare che chi gli sta di fronte potrebbe averne altrettanti.
Di dolori sopiti, buchi nel cuore, graffi sanguinanti.
Eppure, lievemente, sorride.
È solo questione di scelte. Di prospettive da cui si guarda il mondo. E di simpatia.
Siccome però gli altri non li puoi cambiare, io ho deciso di cambiare me e circondarmi solo di gente positiva, che sorride nonostante tutto, che non si lamenta malgrado ne abbia tutti i motivi e che sia consapevole che di vita ce n’è una sola.

Cos'è questo che sento di dolori e stanchezza
e ira, scontento e speranze fallite?
Figli e figlie degeneri,
la Vita è troppo forte per voi-
ci vuole vita per amare la Vita...

(Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River)

@@@@@@@@@@@@@@

Consistenza morbida, dolci il giusto. Senza lievito ma con l’ammoniaca dal terribile odore che però svanisce una volta freddi e dona loro quella fragranza che li fa risultare ottimi da inzuppare nel latte la mattina.Cioccolato e agrumi è un abbinamento sempre valido, ma non servono necessariamente i kumquat (io ne ho un alberello e devo smaltirli!): arance o mandarini andranno benissimo. Così come se non vi piace l'anice potete sostituirlo con i semi di una bacca di vaniglia.

Ingredienti
Per l’impasto bianco (ai semi di anice)
230 gr di farina di farro
75 gr di zucchero di canna
50 ml di olio di riso (o di semi di girasole)
30 ml di bevanda vegetale di avena (o di riso, farro, soia o latte)
5 gr di ammoniaca per dolci
1 uovo
2 cucchiai colmi di semi di anice


Per l’impasto nero ( al cioccolato e kumquat)
230 gr farina di farro
75 gr di zucchero di canna
50 ml di olio di riso (o di semi di girasole)
30 ml di bevanda vegetale di avena (o di riso, farro, soia o latte)
20 gr di cacao amaro in polvere
5 gr di ammoniaca per dolci
5-6 kumquat (o la scorza grattugiata di 1 arancia o di 2 mandarini bio)
4 cucchiai colmi di gocce di cioccolato fondente
1 uovo

Procedimento
Si procede nello stesso modo (ma in due ciotole diverse) per i due impasti. Preriscaldare il forno a 170°.
Riunire in ciascuna ciotola un uovo, lo zucchero, l’olio, la bevanda vegetale, l’ammoniaca e il cacao nel caso dell’impasto nero.
Aggiungere a poco a poco la farina mescolando con una forchetta, per poi passare a impastare con le mani. Il composto risulterà piuttosto appiccicoso: il consiglio è di tenere vicina la farina per potersi infarinare le mani e continuare a lavorarlo fino a ottenere una massa liscia e omogenea, facendo attenzione però a non aggiungerne troppa.
Tagliare a metà i kumquat e privarli dei semi. Tritarli al coltello (con la buccia!) e aggiungerli all’impasto nero. Unire invece al composto bianco i semi di anice.
Preparare due teglie ricoperte di carta forno. Prelevare piccole porzioni di impasto (i biscotti cresceranno molto in cottura) e formare delle palline, schiacciarle quindi fra le mani e disporle sulla placca ben distanziate.
Infornare per circa 15-18 minuti secondo il forno.




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